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incesto

Buon Anno Nuovo


di Membro VIP di Annunci69.it OrsoB
27.04.2025    |    3.312    |    6 9.7
"Zia Giulia era sposata con quella testa di cazzo di zio Vito..."
Tutto ebbe inizio la notte di Capodanno. C'erano molti ospiti a casa, solo adulti, ciò nonostante, non mi avevano permesso di andare a festeggiare a casa del mio migliore amico.
I miei genitori mi avevano detto che alla mia età è facile partecipare ad una festa poco controllata per poi ritrovarsi a dover combattere con una intossicazione dovuta all’abuso di alcoolici, per questo motivo, mio malgrado, ho dovuto festeggiare il Capodanno con la mia famiglia.
In breve, mi sono seduto in anticipo al tavolo in modo tale che fossi il più vicino possibile alla TV e mi sono praticamente rassegnato all'inevitabilità di addormentarmi guardandola mentre gli altri si sarebbero ubriacati durante il prosieguo della festa.
Quando tutti iniziarono a prendere posto a tavola per iniziare a cenare io mi ero già sistemato strategicamente vicino al Televisore.
Zio Vito e sua moglie, zia Giulia sorella di mio padre, mi passarono accanto dirigendosi verso gli unici posti rimasti liberi accanto a me.
Devo dire che questo mi ha fatto davvero piacere perché da diversi anni sono un ammiratore segreto di questa mia zia.
Le sue forme sinuose mi hanno incantato fin dal primo momento che ho avuto modo di poterle apprezzare. La sua voce magica mi ha ipnotizzato. Le sue labbra carnose sembravano fossero state cesellate da un maestro scultore, le sue grandissime tette mi stregavano, ma più di ogni altra cosa, mi piacevano i suoi grandi occhi marroni, tutte le volte che la incontravo non vedevo l'ora di poterli ammirare.
Non avevo avuto mai, fino a quel momento, il coraggio di confessarle ciò che pensavo su di lei. Zia Giulia era sposata con quella testa di cazzo di zio Vito. Non riuscivo proprio a capire cosa potesse aver avvicinato e legato fra loro una donna così piena di fascino a questo pagliaccio insignificante di nome Vito.
Proprio nell’istante in cui questi pensieri mi attraversavano la mente, il disgustoso sedere di Vito mi sfiorò il naso, si sedette accanto a me e pensai: “Spero tanto che Zia Giulia si metta a sedere tra me e suo marito”.
Non volevo proprio che zio Vito mi asfissiasse con il suo puzzo di sudore schifoso. Fortunatamente lui si sedette più in là in modo tale che fosse libero un posto tra me e lui e sicuramente Zia avrebbe preso posto proprio dove avevo sperato che lei si sedesse.
Quando il sedere di zia Giulia passò davanti al mio naso, il mio cuore cominciò a battere con dolce languore. Il suo sedere era bellissimo!
Zia Giulia nell’accomodarsi mi schiacciò il piede con con la scarpa e pensai a quanto fossi stato fortunato ad evitare di essere trafitto dal tacco a spillo.
La zia si accomodò lasciandosi letteralmente cadere sul suo posto a sedere e girandosi verso di me, cominciò a cinguettare: "Oh, mi dispiace, tesoro, non volevo proprio farti male, è stato un incidente! Stai bene?" mi scompigliò i capelli ed io scostai la testa, imbarazzato.
"Sei arrabbiato? Non esserlo, non mettere il broncio." mia zia mi abbracciò mi tirò verso di sé con forza e mi baciò sulla guancia.
Si, ero arrabbiato, mi trattavano tutti come fossi un bambino! Ma l’abbraccio di zia Giulia mi aveva reso ancora più felice per l'inaspettata opportunità di sentire il suo seno prosperoso premere sul mio petto e di inalare avidamente il profumo del suo corpo. Fingendo di essere un bambino ferito, fissai la TV, poi tutto è andato come previsto.
Giunti alla mezzanotte tutti gli adulti salutarono il Vecchio Anno in modo rumoroso e chiassoso, bevendo allegramente spumante e vodka, mentre a me veniva diligentemente offerto del succo d’arancia da bere. Tutti erano già brilli per quanto avevano bevuto, soprattutto zio Vito e mio padre. Ridevano sonoramente e continuavano a brindare e a sparare stupidagini.
All'improvviso zia Giulia mi mise una mano sulla spalla e mi sussurrò all'orecchio: "Per favore, lasciami uscire, ho bisogno di andare in bagno a fare la pipì!" Mi sorrise luminosamente e cominciò a muoversi superandomi per dirigersi verso il corridoio. Temendo che mi avrebbero calpestato di nuovo i piedi, cominciai ad allontanarli e zia Giulia cercò di fare un passo più ampio per non calpestarmi. Il suo magnifico culo passò nuovamente davanti al mio naso. Il mio sguardo fu attratto dal lungo spacco sulla gonna di zia che si allungava fin sui suoi fianchi scoprendo le lunghe e bellissime cosce. Questa magnifica vista m’ipnotizzò, non avevo mai visto così da vicino delle gambe tanto belle, coperte da collant color trasparenti!
Avrei voluto guardare più attentamente quello spettacolo e ho ostacolato il passaggio di mia zia facendo sporgere in fuori il mio ginocchio deliberatamente in modo che mia zia non potesse scavalcarlo. Dovette fare un passo più ampio e per un attimo mi sembrò di aver visto il suo sedere! Sfortunatamente tutto finì rapidamente come era iniziato e zia Giulia riuscì a scavalcarmi senza ulteriori problemi.
I mio sguardo era fisso sulla TV, ma non vedevo nulla. L’unica cosa impressa nei miei occhi era lo spacco sulla gonna e la coscia di zia Giulia che da esso fuoriusciva. Avrei voluto tanto accarezzare le sue gambe.
Dopo alcuni minuti zia tornò al tavolo dove eravamo seduti e mi disse: “Tesoro per cortesia mi lasci passare?”
Mi appoggiai allo schienale della sedia sulla quale ero seduto, lasciandole spazio per passare, ma deliberatamente, posi entrambe le mani sulle mie ginocchia. L'idea era semplice: ora lei si sarebbe fatta strada e io avrei potuto, come per caso, sfiorarle le cosce con le mani. Zia Giulia si fermò per un secondo, come per valutare la delicata natura della situazione, e io premetti la schiena con più forza sulla mia sedia e tratteni l respiro, ma in quello stesso istante, cominciarono a versare spumante nei bicchieri per l'ultimo brindisi dell'anno, e lei, mentre si affrettava a sedersi, involontariamente, fece si che prima una coscia strusciasse contro le mie dita, che stringevano convulsamente le mie ginocchia, e poi anche l’altra sua gamba facesse la stessa cosa dall'altro lato.
In quel momento sollevai entrambe le gambe il più in alto possibile, questo permise alle mie dita di toccare ancora meglio le gambe di zia Giulia, in quel frattempo mi sono accorto che mia zia stava perdendo l'equilibrio e stava per cascare. La lussuria superò tutte le mie paure e in una frazione di secondo posi il palmo della mano nel punto in cui avrebbe dovuto atterrare il sedere di mia zia. Il miracolo non tardò ad accadere e la zia Giulia cadde pesantemente proprio sul palmo teso della mia mano!
Senza rendermi conto delle possibili terribili conseguenze che avrei dovuto affrontare successivamente, strinsi il morbido gluteo nel palmo della mia mano!
Una tempesta di emozioni mi ha travolto e mi ha tolto il fiato! Ho tastato il sedere di una donna nel palmo della mia mano e, ovviamente, anche il proprietario di questo sedere non ha potuto fare a meno di notarlo!
In quel momento i rintocchi cominciarono a suonare! Tutti cominciarono ad alzarsi, brindando allegramente! La zia Giulia stordita continuava a restare seduta sulla mia mano e, di conseguenza, anch'io feci altrettanto, poiché non riuscivo, non volevo e non avevo la forza di sfilare la mano da sotto il suo culo!
“Giulia? Andrea? (Andrea è il mio nome) State dormendo? Alzatevi e brindate insieme a noi al Nuovo Anno.” urlò mio padre.
Ci alzammo subito e prendemmo i nostri bicchieri mentre un'anima gentile ha versato a entrambi, quindi inaspettatamente anche a me, un bicchiere pieno di spumante!
“Buon Anno!!! Buon Anno!!!” urlavano tutti.
Bevvi il mio spumante e lanciai un'occhiata di traverso a zia Giulia che finì il suo spumante, posò il bicchiere e, senza guardarmi nemmeno per un secondo, si sedette. Questo mi permise di dedurre che non ci sarebbero state per me conseguenze negative.
A tavola tutti si congratulavano rumorosamente a vicenda e ridevano allegramente. Ricominciarono a versare spumante nei bicchieri e a bere come se non ci fosse un domani e poi vidi zia Giulia mentre versava lo spumante nel mio bicchiere. La guardai con aria interrogativa, ma lei continuò a fare ciò che stava facendo senza guardarmi negli occhi e così abbiamo brindato di nuovo al Nuovo Anno.
Dopo un paio di minuti ho cominciato ad avvertire gli effetti dello spumante. La mia testa girava vorticosamente, avvicinai la mia gamba e quella di zia Giulia e cominciai ad adagiare lentamente il mio corpo al suo. Zia Giulia si accorse di quello che stavo facendo e immediatamente accavallò le sue gambe con l’intento, forse, di allontanarsi il più possibile da me. Ma questo non fece altro che provocarmi, così mossi la mano con più decisione, toccando il sedere di zia con il bordo del palmo.
Mentre lo facevo la osservavo attentamente con la coda dell'occhio. Lei faceva finta di ascoltare con interesse una storia che qualcuno stava raccontando a tavola ma si percepiva benissimo che mi stava osservando con molta attenzione. Decisi in quell’istante di premere il palmo della mano con più decisione sul suo sedere, mentre il cuore mi batte forte nel petto.
Guardai zia, ma da parte sua non ci fu alcuna reazione visibile che potesse farmi capire il suo disappunto.
Raccolsi tutto il coraggio possibile e infilai l’intera mano in profondità, proprio sotto il suo culo mentre le viscere mi si contorcono per la paura. Zia Giulia tolse la gamba che aveva poco prima accavallato sull’altra facendo si che entrambe le cosce poggiassero sulla sua seduta, nell’eseguire questo movimento poggiò tutto il suo peso sulla mia mano e il mio palmo si ritrovò di nuovo interamente sotto il sedere tanto desiderato! Strinsi di nuovo il sedere, questa volta con più forza rispetto alla prima.
All'improvviso la zia Giulia si alzò: "Brindiamo alla salute dei bambini!" Tutti accolsero con gioia questa proposta. Zia Giulia mi versò di nuovo lo spumante nel bicchiere, questa volta guardandomi con occhi strani.
Con mia grande sorpresa, ho colto un po' di malizia in quello sguardo, e non rabbia e rimprovero, come mi aspettavo. Poiché ero l'unico rappresentante dei bambini, tutti si congratularono con me. Il nonno, commosso, si sporse sul tavolo e, tirandomi verso di sé, mi baciò, bagnandomi con una dose di fumo e saliva. Tutti scoppiarono a ridere. Mi lasciai cadere sulla sedia, completamente infuriato, incrociando le braccia al petto per il risentimento mentre dentro di me si combatteva una guerra spietata tra la lussuria, il desiderio appassionato del corpo di una donna, e il risentimento infantile per il comportamento degli adulti.
Ma tutta la mia rabbia svanì come il vento quando anche zia Giulia si sedette, finendo il suo spumante. Si è seduta così vicina a me che mi ha addirittura spinto leggermente contro lo schienale. Il sangue giovane, riscaldato dallo spumante, cominciò di nuovo a bollire in tutte le vene e a scorrere verso il mio pisello! Ho sentito il suo corpo, l'odore del profumo e persino il suo respiro! Oltretutto ho anche sentito qualcuno russare da qualche parte lì vicino! Era lo zio Vito aveva già terminato le sue vacanze e dormiva spensierato. Questo non poteva che rendermi felice!
Qualcuno spense le luci generali e accese alcune candele ed io colsi in questo una opportunità.
Come un fulmine a ciel sereno mia madre disse: “Andrea è tardi per te. Perché non vai a letto?”
"No, guardo la TV!" risposi cercando di essere sufficientemente convincente.
Zia Giulia stava conversando a cuore aperto con la nostra vicina di casa, seduta di fronte a lei. Io mi feci nuovamente coraggio e poggiai il palmo della mano su un ginocchio di zia Giulia. Lei non si mosse, non disse una parola.
Dopo aver aspettato per un secondo, decisi di stringere leggermente la mano. Ero emozionato. Per la prima volta nella mia vita, stringevo la gamba di una donna, che indossava calze in nylon, nel palmo della mano!
Spostai lentamente la mano più in alto, sollevando contemporaneamente l'orlo della gonna. Mi fermai a metà coscia e strinsi con più forte.
Zia Giulia non si mosse, continuò a conversare, reagendo alla mia stretta di mano come se nulla fosse accaduto.
Feci salire la mano ancora più su, fino alla sommità della coscia. Le toccai l’inguine e zia Giulia strinse forte le sue cosce, impedendomi di andare in profondità.
La vicina di casa intenta a conversare con zia, stanca delle risposte senza senso che riceveva, decise di cercare qualcuno più vigile con cui conversare. Non appena la conversazione s’interruppe zia Giulia mi prese risolutamente la mano e, guardandomi con i suoi incomparabili occhi castani, disse: "Calmati un po', Casanova"
Tolse la mia mano dalla coscia, abbassò l'orlo del vestito e bevve tutto d'un fiato il bicchiere di vodka che zio Vito, dormiente, aveva lasciato senza nemmeno toccarlo.
"Lasciami uscire! Devo andare in bagno." le sue parole suonarono quasi in tono di comando e io, come stordito, mi alzai da tavola e lasciai passare mia zia. Quando mi ripresi, mi guardai intorno per vedere se qualcuno si fosse accorto di quello che era accaduto tra me e mia zia. Tutto sembrava normale, gli uomini erano raggruppati attorno al vodka e le donne ridevano in cucina, a nessuno importava affatto di me.
Intravidi un bicchiere di vodka, mezzo bevuto da mio nonno, lo presi e, con gli occhi chiusi, buttai il suo contenuto giù in gola tutto d’un fiato. Non avevo mai bevuto un superalcolico. Il calore si diffuse in tutto il corpo. Lasciai la stanza da pranzo e mi spostai nel corridoio. Mi avvicinai alla porta del bagno dove presumevo fosse rinchiusa mia zia, mi guardai intorno e vidi che non c'era nessuno nel corridoio. Spalancai la porta del bagno e in un attimo mi ritrovai al suo interno con mia zia. Richiusi la porta a chiave velocemente. Mi girai verso di lei non sapendo ancora cosa fare, ma mi sentivo pronto a tutto!
Ci guardammo dritto negli occhi e dopo aver esitato per un secondo, senza dire una parola, ci gettammo l'uno nelle braccia dell'altro!
Mi strinse forte e mi baciò direttamente sulle labbra, sentì la sua lingua scostare le mie arcate dentali per poi infilarsi nella mia bocca alla ricerca della mia. I suoi seni enormi premevano sul mio petto. Perdemmo l'equilibrio per un attimo e mia zia si appoggiò al bordo della lavatrice. Mentre ci baciavamo le mie mani le strinsero avidamente i seni prosperosi. Le sbottonai freneticamente un paio di bottoni della camicetta e tirai fuori dal reggiseno il seno sinistro di zia Giulia. Lei premette il mio viso ancora più forte contro il suo petto. Poi, con una gioia che solo un cucciolo manifesta, mi accorsi che mia zia mi stava sbottonando i jeans. La sua mano tirò fuori il mio cazzo e iniziò a masturbarmi.
Sollevai l’orlo della sua gonna, afferrai i collant e gli slip insieme e li abbassai con un solo gesto. Lei, mentre stringeva forte nel palmo della sua mano il mio cazzo, lo sollevò più in alto e lo spinse con forza verso la sua vagina.
Avevo solo dodici anni, per la prima volta il mio corpo di adolescente era a contatto col corpo semi nudo di una bellissima donna, non sapevo nulla sul sesso e su come si fa sesso con una donna vera. Tutto il mio corpo ebbe uno spasmo e subito dopo schizzai diverse raffiche di sperma sul ventre di mia zia con la quale ero rinchiuso nel bagno.
Proprio In quel momento, iniziano a bussare alla porta con forza: "Giulia? Cosa sta succedendo? Andrea è con te?” gridò mia madre in corridoio.
Svenni per la paura. Tutto il resto mi sembrò avvolto in una fitta nebbia. Le mie gambe cedettero. Tutto iniziò a ruotare davanti ai miei occhi e sul mio viso apparve un sorriso che denotava la mia completa felicità mentre gradualmente perdevo conoscenza...
I getti di una doccia fredda sulla testa per un attimo mi riportano alla realtà. Ascoltai la voce di zia Giulia rispondere a mia madre: "Non è niente di grave, il ragazzo ha vomitato, succede a tutti". Poi qualcuno mi portò a letto ed io sprofondai di nuovo nella beatitudine più totale!
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